La riflessione di Giuseppe Pettina, advisor del consorzio Cassiopea.
In un clima politico già teso, il Ministro Giorgetti si trova al centro di un acceso dibattito riguardante le decisioni concernenti lo spalma crediti, suscitando preoccupazioni tra le imprese, in particolare quelle piccole e medie.
La proposta di estendere il periodo di spalmatura dei crediti da 4 a 10 anni, inclusi quelli retroattivi, ha generato una serie di interrogativi sul futuro delle attività imprenditoriali.
Pollice verso dell’adivisor della Cassiopea Group: “La decisione del Ministro, se passasse in questo modo, potrebbe portare a una riduzione significativa dei crediti, con un calo già evidente del 60% nelle ultime settimane. Se questa misura dovesse essere attuata, il cambiamento potrebbe tradursi in una riduzione del 50% nei guadagni delle imprese. Una prospettiva che si tradurrebbe in una vera e propria crisi per molti operatori economici, minacciando il loro stesso futuro”
La questione dello spalma crediti in dieci anni è cruciale per la stabilità delle imprese, specialmente considerando il contesto economico attuale. Solo attraverso un approccio equilibrato che tenga conto delle esigenze delle imprese, soprattutto quelle che hanno operato con i bonus, si potrà garantire la loro sopravvivenza e la crescita economica del Paese.
La proposta di “spalma debiti” potrebbe essere una soluzione per mitigare gli effetti negativi delle decisioni attuali. Consentire alle imprese di estendere i pagamenti dei debiti su un periodo più lungo potrebbe offrire un sollievo finanziario cruciale, consentendo loro di riprendersi e di contribuire alla ripresa economica.
Guardiamo con attenzione, dice Pettina, al dibattito su questa questione che ha sollevato tensioni all’interno della maggioranza di governo, con posizioni divergenti sul tema. Mentre il Ministro Giorgetti sostiene la necessità di queste misure per affrontare il debito pubblico crescente, ci sono voci contrarie, come quella del leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che solleva dubbi sulla retroattività delle decisioni e sull’impatto sulle imprese e istituti finanziari” Ma afferma Pettina “ nessuno pensa di confrontarsi con le imprese, con gli imprenditori, con chi li rappresenta, con chi giornalmente fra i conti con le spettanze da pagare, i conti, le tasse e soprattutto con gli enti erogatori strozzini dove quota 60% per gli sconti di quanto c’è nei cassetti fiscali è all’ordine del giorno” Una situazione insostenibile, afferma Pettina che ha già fatto collassare diversi solidi gruppi imprenditoriali, per non parlare dei piccoli ormai in mano a usuri più o meno di stato”.
Politicamente questa divergenza di opinioni all’interno del governo rischia di complicare ulteriormente la situazione, innescando uno scontro che potrebbe avere conseguenze significative sull’economia e sul benessere delle imprese e dei cittadini.
In conclusione, la questione dello spalma crediti e dei debiti è cruciale per il futuro delle imprese italiane. È necessario un approccio bilanciato e lungimirante che tenga conto delle esigenze delle imprese e dei cittadini, garantendo al contempo la stabilità economica e sociale del Paese.